si, anche un lavoretto!

Non ho mai scritto che questo blog non possa o non debba esplorare il mondo dei lavoretti alla "paint your life".
Quei lavoretti che producono COSE che pochissime volte coincidono con l'immagine fighissima che la tua mente illusa e ottusa cela, si la cela, per non fartela vedere bene, ecco perché poi le tue mani partoriscono COSE e non oggetti di design.

Dal momento in cui non ho trovo il Burda con cartamodelli per bimbi e non posso iniziare il mio giaccone invernale da nipotino "fashion victim and I don't care", ho passato il pomeriggio di ieri e tutta la giornata odierna a fare le COSE di cui sopra...

Ma non è tragico il risultato e ve lo mostro, per scrivere un post in più e per consigliarvi una personalizzazione simpatica di un prodotto Ikea che costa solo 1 euro.

Guardate il cuscino-base del mondo immobiliare svedese: striminzito e sin troppo carino per ciò che costa, con un euro non riusciresti a comprare neanche l'imbottitura.

Dopo aver decisamente accantonato l'idea di rivestirli (ho troppi capi d'abbigliamento da finire e da iniziare), ho cercato di abbellirli e questi cuscinetti  a riporto con la mia cucina rossa, un po' giapponesini, un po' classici e un po' minimal, li ho soltanto io al mondo! (mi piace pensarla così dopo tre ore di lavoro).

Innanzitutto ho fatto dei bottoncini rossi, cioè dei cerchietti imbottiti e chiusi a palloncino; poi ho cucito questi bottoni al centro di ogni cuscino, alla classica maniera, per far risultare un certo gonfiore simpatico tutto intorno al puntino rosso...


Al posto dei laccetti agli angoli ho optato per un nastro di velluto rosso alto cinque centimetri e l'ho cucito al centro del lato di chiusura del pillow, quello con la cucitura in vista e non interna come per gli altri lati.
Beh, certo, prima ho reso il nastro funzionale all'obiettivo applicandoci il il velcro...

Si, ok, il velcro è celeste ma tanto non si vede :D
Una faticaccia sistemare l'altra metà della chiusura:
Questo lavoretto che in fin dei conti non mi ha deluso così tanto, mi è servito per imparare che il velcro è più giovane di mia nonna Benigna, lei ha novant'anni e lui 72, e che si ispira alla natura, ai fiori di bardana che terminano con degli uncini.
Di ritorno da una passeggiata in campagna pieno dei suddetti fiori sugli abiti, e dopo un attento studio al microscopio, Georges de Mestral, nel 1941, ha creato il velcro, da VELour e CROchet.




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