E comincio a sfogliare e ci sono abiti dei primi decenni del 1900 veramente belli e attuali, difatti la Moda è ciclica come la Storia.
A pagina 78 c'è un abito da sposa indossato il giorno del mio compleanno del 1922 di Madelaine Vionnet, un nome che non avevo mai sentito prima, una figura, invece, rivoluzionaria come quella di Coco Chanel, colei che ha cercato e ci è riuscita del tutto nel dopoguerra (1920 ca) di eliminare il corsetto dagli abiti femminili e che ha inventato il taglio sbieco, quello circolare, quello con lo spacco e con l'inserto triangolare... (tutte tecniche che attualmente ignoro :), da studiare nel futuro con Cucitious).
Quanti altri nomi non avevo mai udito e sono, immagino, sconosciuti ai più come me (o no? mmm), perché il loro marchio è scomparso negli anni o si è ridimensionato, inglobato da altri, sorpassato senza lasciare le tracce impresse dalla Chanel, attualmente ancora famosissima.
Se penso "stilisti", penso Armani, Dior, Dolce&Gabbana, Cavalli, Ralph Lauren, Vivienne Westwood, Klein, Prada, etc... nomi più risonanti. Eppure il brand Vionnet c'è tuttora.
Primi tentativi di liberazione dal corsetto ci son stati da parte di Poiret, precedentemente alla Vionnet, agli inizi del 1900.
Ed in questi primi decenni è andato di moda l'Oriente in Occidente, le texture, i modelli, i colori, tutti gli stilisti ne sono influenzati.
Questa è una casa di moda di quegli anni (messa su da tre sorelle nel 1895) e inebriata dal "giapponismo" propone kimono e pantaloni alla turca.
Che abiti belli!
Beh, si tratta di Haute Couture, quella che oggi i più guardano in tv e ieri forse ignoravano, quella per i ricchi insomma, quella parola inventata dal sarto della moglie di Napoleone III, quella che richiede indossatrici, etichette, griffe e passerelle.
Quella che ha fatto nascere riviste di moda, come Vogue, la più vecchia?, del 1892, dalla cui VOGUEPEDIA ho attinto stamane per Cucitious.
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